martedì 21 maggio 2013

Ermetismo





Con il termine ermetismo si intende una corrente letteraria del Novecento affermatasi in Italia tra gli anni trenta e quaranta e sviluppatasi nel periodo compreso tra le due guerre mondiali.
La caratteristica più nota dell'ermetismo è la forte riduzione all’essenziale, che abolisce la punteggiatura e propone componimenti poetici notevolmente sintetici e brevi, talvolta di soli due o tre versi.
Pur con mille aspetti e soluzioni diverse, gli ermetici cercano di restituire al linguaggio della poesia una sua dimensione essenziale, scabra, talvolta volutamente oscura al fine di restituire alla parola abusata verginità e novità. Così riscattate le parole tornano a essere specchio della realtà e consentono all’uomo di percepire l’inesprimibile sostanza di quel mondo apparentemente privo di senso che lo circonda.
Strumento tecnico fondamentale per gli ermetici è l’analogia: abolendo il come che introduce il rapporto tra le cose paragonate, l’analogia diventa più sintetica e oscura, ma per questo più efficace.
I poeti ermetici sono accomunati da un male di vivere che, pur essendo diverso nella concreta esperienza di ciascuno, li accomuna tutti nel pessimismo sulle possibilità dell’uomo e persino della stessa poesia. In assenza di certezze da cantare a gola spiegata, gli ermetici rifiutano dunque i moduli espressivi tradizionali sulla base di una precisa scelta etica, dalla quale discendono poi le novità di stile.


Aspetti principali

Ellissi dell’articolo, plurali indeterminati, uso anomalo della preposizione a, libertà nell’uso delle preposizioni, inversione determinato-determinante, sintassi nominale, astratti, latinismi.


L'origine dell'ermetismo 

Il termine deriva da Hèrmes, il Dio greco dai risvolti enigmatici. Sul piano letterario con il termine ermetismo si sottolinea una poesia dal carattere chiuso (ermetico) e volutamente complesso, solitamente ottenuto attraverso un susseguirsi di analogie di difficile interpretazione.
Alla base di questo movimento, che ebbe come modello i grandi del decadentismo francese come Mallarmé, Rimbaud e Verlaine, si trova un gruppo di poeti, chiamati ermetici, che seguirono il modello di Giuseppe Ungaretti, di Salvatore Quasimodo e di Eugenio Montale.


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