Con il termine ermetismo si intende una corrente letteraria del Novecento
affermatasi in Italia
tra gli anni trenta
e quaranta
e sviluppatasi nel periodo compreso tra le due guerre
mondiali.
La caratteristica più nota dell'ermetismo è la forte riduzione
all’essenziale, che abolisce la punteggiatura e propone componimenti poetici
notevolmente sintetici e brevi, talvolta di soli due o tre versi.
Pur con mille aspetti e soluzioni diverse, gli ermetici cercano di
restituire al linguaggio della poesia una sua dimensione essenziale, scabra,
talvolta volutamente oscura al fine di restituire alla parola abusata verginità
e novità. Così riscattate le parole tornano a essere specchio della realtà e
consentono all’uomo di percepire l’inesprimibile sostanza di quel mondo
apparentemente privo di senso che lo circonda.
Strumento tecnico fondamentale per gli ermetici è l’analogia: abolendo il come
che introduce il rapporto tra le cose paragonate, l’analogia diventa più
sintetica e oscura, ma per questo più efficace.
I poeti ermetici sono accomunati da un male
di vivere che, pur essendo diverso nella concreta esperienza di ciascuno,
li accomuna tutti nel pessimismo sulle possibilità dell’uomo e persino della
stessa poesia. In assenza di certezze da cantare a gola spiegata, gli ermetici
rifiutano dunque i moduli espressivi tradizionali sulla base di una precisa
scelta etica, dalla quale discendono poi le novità di stile.
Aspetti
principali
Ellissi dell’articolo, plurali indeterminati, uso anomalo della
preposizione a, libertà nell’uso
delle preposizioni, inversione determinato-determinante, sintassi nominale,
astratti, latinismi.
L'origine
dell'ermetismo
Il termine deriva da Hèrmes, il Dio greco dai risvolti enigmatici. Sul
piano letterario con il termine ermetismo si sottolinea una poesia dal
carattere chiuso (ermetico) e volutamente complesso, solitamente ottenuto
attraverso un susseguirsi di analogie di difficile interpretazione.
Alla base di questo movimento, che ebbe come modello i grandi del decadentismo
francese come Mallarmé, Rimbaud e Verlaine, si trova un gruppo di poeti,
chiamati ermetici, che seguirono il modello di Giuseppe Ungaretti, di Salvatore
Quasimodo e di Eugenio Montale.
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